A più di 4 anni dal primo brevetto ed dopo svariate immersioni alcune delle quali davvero indimenticabili, eccomi a raccontare uno dei miei piccoli sogni da subacqueo finalmente realizzato: immergermi con gli squali.
E quando si tratta di squali, a chi meglio del caro amico Fabrizio ci si può rivolgere? Ad un sacco di altra gente ad esempio!!
A parte gli scherzi, con il mitico Frusto e con Zé Morins (Andrea) decidiamo di intraprendere questa avventura, e grazie alle loro precedenti esperienze scegliamo la destinazione: Sud Africa. Grazie ai loro racconti, anche se con un po’ di apprensione, la voglia di partire è alle stelle.
La fatica più grande è quella di trovare una data comune, ma finalmente, dopo svariati tentativi, ce la facciamo e si uniscono a noi anche Anna ed Ilaria.
Per quanto riguarda le immersioni, il tutto è affidato a Blue Rush diving sito ad Umkomaas e gestito alla grande dalla coppia Raffaella e Dietmar.
Partiamo da Torino e dopo 2 scali (Parigi e Johannesburg) arriviamo il mattino seguente a Durban dove ad attenderci c’è si un amico di Raffaella ma, purtroppo, non le nostre valigie con tutta l’attrezzatura!!
Il clima non è dei migliori, piove e fa freddino (18°), abbastanza insolito per il periodo anche se è inizio inverno. Ci sistemiamo nel B&B ovvero la bellissima ed accogliente casa di Raffaella e Dietmar.
Visto che le condizioni climatiche non sono favorevoli decidiamo di passare la prima giornata a Durban dove dopo aver recuperato i bagagli, visitiamo il carinissimo acquario di Ushaka ed il Natal Sharks Board, museo dedicato agli squali. La sera rientriamo a casa e, dopo la compilazione dei soliti moduli, Raffaella inizia a spiegarci come funziona il tutto (preparazione, ingresso in acqua, immersioni) e con la consapevolezza che dall’indomani si farà sul serio andiamo a dormire.
La prima immersione è con gli squali toro a Cathedreal e la tensione in barca è alta, non tanto per gli squali, quanto per le condizioni del mare (qui le immersioni possono essere impegnative a causa di correnti, visibilità, etc). E’ arrivato il momento: ci tuffiamo e scendiamo subito intorno ai 25 metri dove all’interno di una grotticina (cattedrale, appunto) ci attendono due bei squali toro. La visibilità, purtroppo, non è un granchè ma riusciamo comunque a vederne 4 o 5 durante tutta l’immersione.
Risaliamo e ci prepariamo per la seconda, ma una nuova sfortuna è in agguato: un motore del gommone fa i capricci e così siamo costretti a rientrare.
La prima giornata è stata un po’ deludente (specie per la visibilità) ma sono convinto che domani andrà meglio.
Il giorno dopo sveglia presto: è il giorno del tigre!! Dopo circa 20 minuti di navigazione arriviamo sul punto d’immersione (in mare aperto) ed Indù, ragazzo del diving, inizia a pasturare. Attendiamo sul gommone l’arrivo del tigre e nel frattempo iniziano a girare intorno a noi un bel po’ di squali pinna nera. La sensazione è strana…pensavo di provare paura a vedere tutte quelle pinne sbucare fuori dall’acqua ma invece, dentro di me, la voglia di buttarmi in acqua è sempre più forte.
Dato che il mare comincia ad alzarsi Raffaella ci fa cenno di buttarci: via! Testa in acqua ed a soli 7 metri dalla superficie una trentina di squali pinna nera nuotano ovunque intorno a noi regalandomi un’emozione fortissima. Inizio a fare foto e scatto così tanto che il mio dito sembra nel pieno di una crisi epilettica!! Purtroppo lo squalo tigre non arriva e dato che il mare è sempre più forte usciamo. Il rientro in gommone è davvero divertente ed in mezzo ad onde alte più di due metri riusciamo al pelo a tornare in spiaggia!
Nel pomeriggio il vento è sempre più forte e per nostra ennesima sfiga, sporca così tanto l’acqua che, il giorno dopo, anche se con sole a palla e mare calmo non possiamo tuffarci a causa della visibilità di appena un metro!!
In alternativa facciamo una piacevole escursione a Tala, riserva naturale, dove vediamo zebre, gnu, struzzi ed ippopotami: molto carino!
Il giorno dopo ultima immersione di nuovo alla ricerca del tigre. Questa volta il mare è calmo ed arriviamo sul punto velocemente. Pasturiamo per quasi un’ora e mezza ma anche questa volta il tigre non si fa vivo. Fuori acqua però, oltre alle pinne degli squali (ancora di più dell’altra volta) vediamo un bel gruppo di delfini, ed una tartaruga solitaria.
Ci tuffiamo e di nuovo passiamo un’oretta in mezzo ad una quarantina di squali pinna nera, questa volta un po’ più nervosetti a causa della visibilità più scarsa (ma comunque buona) che ci sbattono addirittura contro! Anche oggi essere in mezzo a loro mi fa stare davvero bene e continuo a scattare con il sorriso da ebete sulle labbra. All’uscita troviamo un mare piatto che più piatto non si può e come ciliegina su questa buonissima torta, ad appena 40 metri dal gommone sbuca una bellissima balena! Con tutta la sua eleganza e maestosità esce dall’acqua, tira fuori la coda e si rituffa in mare emettendo il classico spruzzo come a darci l’ultimo saluto!!
E si, la vacanza è ormai giunta al termine, domani si riparte. E’ vero, siamo stati molto sfortunati perché 3 immersioni in una settimana sono un po’ pochine, ma sono comunque molto soddisfatto: il mio piccolo sogno è realizzato e per questo ringrazio i miei mitici compagni di viaggio e gli amici di Blue Rush! Il mare del Sud Africa è davvero particolare e può veramente riservare incontri indimenticabili.
Concludo nella speranza che i miei racconti e le mie foto possano trasferire, anche solo in parte, le mie emozioni specialmente a Laura. E’ grazie a lei se oggi sono un subacqueo e spero che un giorno potrà tornare sott’acqua con me.
Daniele